È una stagione senza pause, subito dopo l’Europa ecco che arriva Udine; prendiamoci un tè caldo, allora, come direbbe Fabio Caressa al fischio dell’intervallo; e quando si parla di tè, a Roma, non può venire in mente che Babingtons a piazza di Spagna.
La storia di questo locale inizia nel 1893, quando due giovani ragazze inglesi di buona famiglia arrivarono a Roma: erano Isabel Cargill, figlia del capitano Cargill, fondatore della città di Dunedin in Nuova Zelanda e Anna Maria Babington, discendente di quell’Antony Babington impiccato nel 1586 per aver cospirato contro Elisabetta I.
Intanto Giuseppe Da Pozzo, artista carnico dell’Impressionismo, dopo numerosi riconoscimenti e il successo raccolto in tutta Europa, si trasferisce nel 1878 nella capitale, fondando una Scuola di pittura: l’“Academy for ladies” a via Condotti, rivolta alle giovani e talentuose inglesi che, in pieno Grand Tour, affollavano la città eterna.
Succede che Isabel sia appassionata di pittura e cominci a frequentare la scuola di Giuseppe Da Pozzo, diventandone l’allieva prediletta e poi sua moglie.
In quel periodo le due giovani, Isabel e Anna Maria, decisero di investire i loro risparmi aprendo nella capitale una sala da tè e di lettura destinata alla comunità anglosassone; inizialmente in Via Due Macelli e dopo un anno nella sede attuale: a Piazza di Spagna, all’interno del palazzo settecentesco adiacente alla scalinata di Trinità dei Monti e vicino a quello che oggi è il Keats and Shelley Memorial House.
Quelle che erano le stalle del palazzo, opera anche questa, come la Scalinata, di Francesco De Sanctis, vennero ristrutturate e decorate secondo i gusti del tempo e presto, come pubblicava The Roman Herald, Il Babingtons Tea Room divenne il punto di incontro dove “le signore e i signori, stanchi dopo la visita o occupati per motivi personali nel centro della città potevano, in un ambiente accogliente e gradevole, ristorarsi con una consolante tazza di tè…”
Nel gennaio del 1944 Isabel morì e la gestione di Babingtons passò a Dorothy, figlia di Isabel e di Giuseppe da Pozzo. Alle pareti del locale, che continua ad essere frequentato da personaggi di spicco della cultura internazionale e da celebrità di tutto il mondo e gestito ancora oggi dalla pronipote di Da Pozzo, è ancora possibile ammirare il ritratto di Isabel che fece suo marito, pittore impressionista della Carnia che scelse Roma.
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